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Ultimo mese ma sicuramente il più intenso, che ha visto il St.Orsola Hospital di Matiri cambiare faccia nel giro di 1 settimana. 2 eventi importanti: l’arrivo del tanto atteso container e l’informatizzazione dell’ospedale! Le immagini parlano da sole… Enjoy it!

Dopo tanta fatica siamo stati ricompensati con l’arrivo del container a Matiri, sano e salvo grazie al favoloso driver Mike e nonostante la pioggia che giusto la notte prima aveva reso impraticabile la strada da Chuka. Ma un manipolo di uomini capitanati da Shimali sono presto andati in soccorso con pale e pietre per agevolare il passaggio del tir nei punti più ardui; intervento di inestimabile valore che ha permesso di arrivare a destinazione prima di mezzogiorno.

Incredibile la scena, questo bestione che varca l’ingresso dell’ospedale con tutta Matiri al seguito, tra curiosi e addetti ai lavori. Rotto il sigillo è partita immediatamente la fase di scarico, durata quasi 2 ore, in cui io, Stefania e Pepu abbiamo coordinato il riempimento dello store appositamente pulito e preparato all’evento. Il materiale pervenuto è tantissimo e sul sito dell’associazione sarà presto pubblicato il lungo elenco di ringraziamenti ad aziende e privati che hanno permesso anche quest’anno un importante upgrade dell’ospedale in termini di attrezzature, mobilio, uniformi e, questa volta, computers!.

Sul blog di Stefania è possibile ripercorrere con il cuore tutte le fasi di questo importante evento, sin da quando l’operazione ha avuto i primi intoppi “burocratici” tra gli uffici governativi di Nairobi. Io, nel mio piccolo, racconto il progetto che mi ha visto impegnato per quasi due anni in questa remota realtà del Tharaka.

Tra le varie donazioni c’erano infatti ben 10 computer e 1 stampante (diventati poi 15 CPU e 2 stampanti) per il completamento dell’informatizzazione dell’ospedale. I particolari tecnici li risparmio in questo blog ma con enorme soddisfazione ho potuto rendere operativo il St.Orsola in meno di 2 settimane, grazie all’architettura LTSP che nel frattempo avevo messo su e che permette di riutilizzare materiale informatico obsoleto per renderlo operativo in ogni tipo di ambiente lavorativo. Davvero una grande conquista e a costo quasi nullo!

Dal primo giorno, grazie al corso che nelle settimane avevamo impartito a tutto il personale, infermieri e dottori sono stati capaci di lavorare con OpenHospital e di presentare, ovviamente, le prime problematiche da risolvere. A Matiri quindi viene utilizzata, credo per la prima volta, la versione multi-utenza del software e per il momento funziona alla grande; in più ho dovuto apportare diverse modifiche al codice per definire nel dettaglio i permessi di ogni singolo utente e sviluppato dei fogli di calcolo di supporto per integrare in OH le diverse farmacie interne ai reparti. La reportistica prodotta è, almeno per il momento e in parte, conforme a quella prevista dal MOH (Ministry of Health) kenyota.

Ma non è finito qui… ci sarà da tornare a settembre per aggiungere un paio di computer e apportare gli aggiornamenti che nel frattempo saranno entrati in produzione durante l’estate; è infatti in fase di realizzazione (all’università di Bari con ISF Puglia) un modulo di OH per la prescrizione delle terapie ed il feedback automatico ai pazienti via SMS, un aspetto da non trascurare lì dove l’aderenza alle terapie è complicata dalla ridotta conoscenza dei medicinali e del loro uso e, in moltissimi casi, dalla difficoltà di raggiungere l’ospedale anche per una semplice consulenza.

Tuonane Matiri!!

Si ringraziano per il progetto:
Banco Informatico per computer e stampanti
Informatici Senza Frontiere per tutto il supporto logistico/finanziario
Marco Leoni per il cablaggio della struttura
– Tutti quelli che hanno permesso il raggiungimento di questo obiettivo con il loro operato in loco e in Italia.