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Domotica e competenze digitali contro l’isolamento delle persone fragili

È stato appena approvato e prenderà il via col mese di settembre “Una casa per amico”, progetto che la Regione del Veneto finanzierà con risorse statali del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, contributi per il sostegno a O.d.V. e A.P.S. e che vede ISF come capofila in partenariato con Auser Provinciale di Treviso ed in collaborazione con Comune di Treviso, Associazione Movimenti APS, Auser Cooperativa Sociale Solidarietà onlus, Auser Insieme per Crescere Odv Onlus e Auser Polaris APS.

Il progetto prende le mosse dall’iniziativa di alcuni volontari ISF che, con il supporto di Nice e del Gruppo Polis di Padova, hanno sviluppato tra 2019 e 2020 un sistema IoT – Internet of Things – a supporto della quotidianità delle persone fragili che vivono sole, con l’obiettivo di migliorare l’esperienza di vita in casa riducendo i rischi di incidenti domestici, facilitando le comunicazioni con amici e parenti e semplificando la quotidianità sia per gli assistiti che per i famigliari/caregiver.

Grazie al nuovo progetto sarà possibile applicare il software sviluppato in un contesto più ampio, partendo dall’idea della casa come luogo per eccellenza in cui la persona anziana o adulta con disabilità desidera rimanere per sentirsi ancora indipendente e dare un senso alla propria vita e dalle innegabili difficoltà che questo comune sentire genera però per familiari, operatori socio-sanitari e caregiver. 

Se, infatti, c’è grande disponibilità di tecnologie e strumenti di uso domestico già sul mercato a costi contenuti, c’è anche una grande difficoltà a renderla realmente fruibile per ottenere informazioni efficaci e tempestive. 

Un problema al quale Una Casa per Amico cercherà di dare soluzione, partendo da una ricognizione del bisogno reale e predisponendo una risposta strutturata in sinergia con le reti territoriali già attive e con l’uso della domotica abitativa intelligente, non invasiva e di facile utilizzo, già selezionata da ISF.

Grazie alla collaborazione con Auser saranno così allestiti 10 appartamenti pilota in contesti diversi per livello di fragilità e necessità di monitoraggio, sia di persone anziane che di adulti con disabilità; successivamente, grazie ad una formazione mirata, operatori sanitari, caregivers e familiari impareranno ad utilizzare le informazioni che possono evidenziare punti di attenzione, come un elevato numero di alzate notturne o variazioni di temperatura ambientale inconsuete. 

Anche gli stessi utenti avranno una puntuale formazione affinché convivano al meglio con la domotica impiegata per vivere con maggiore sicurezza e per sfruttare al massimo le possibilità di comunicazione con amici e parenti che la tecnologia mette loro a disposizione. 

Tutte le informazioni raccolte in modo anonimo grazie al sistema IOT potranno successivamente essere analizzate per trarne dati importanti sull’utilizzo e sulle difficoltà emerse.