Partenza ore 7.00 da Bari: io, Roberto, Fabrizio, Valentina.
Arriviamo in Abruzzo intorno alle 11:00 e nel frattempo ci accordiamo con il prof. Claudio Arbib per incontrarci.
L’incontro avviene a Baresciano, un paesino vicino ad Ocre colpito dal sisma però un po’ meno rispetto agli altri.
Pranziamo insieme. Claudio ci parla del terremoto, di quello che significa per chi abita in Abruzzo, per chi ci lavora, delle diverse reazioni di ognuno, di chi si impegna e cerca di ripartire e di chi invece ancora sconvolto non si fa vedere. Claudio è il direttore del dipartimento di Informatica dell’Aquila,aveva interrogato due settimane prima dei ragazzi che hanno perso la vita durante il sisma, ci ha descritto sensazioni e sentimenti.
Però sentiva l’esigenza di ricominciare e di ricostruire. L’Aquila è una città universitaria, o per lo meno lo era, con una buona università frequentata da abruzzesi, laziali. molisani. La facoltà è ripartita, nonostante le difficoltà, lezioni esami e una sede nuova provvisoria. Pensiamo a delle possibili collaborazioni…
Salutiamo il prof e partiamo per Ocre. Arriviamo intorno alle 15.00 e incontriamo il vicesindaco Laila. Ocre è formato da 5 frazioni, noi siamo stati a Cavalletto. La gente vive nelle tende, qualcuno a casa con la tenda nel giardino per la notte. Il caldo è infernale e nelle tende è anche peggio. C’è molta solidarietà nell’aria. La protezione civile si comporta splendidamente, sono tutti molto gentili, entusiasti, sorridenti. Ci sono altre associazioni di volontariato come la Fondazione Patrizio Paoletti, che si occupa dei bambini con molte attività ricreative…dalla palestra al cineforum. La gente se ne sta per lo più per i fatti suoi, credo che la continua invasione di estranei non sia piacevole. C’è la parrucchiera che sistema i capelli di un gruppo di signore in
attesa, c’è voglia di normalità.
Parliamo con Laila(vicesindaco), Massimiliano (consigliere) ,Manolo…alla fine si decide: c’è un container a Cavalletto chediventerà un Internet Point e poi vedremo cosa fare a San Panfilo.
In conclusione abbiamo sistemato così:
Scuola San Panfilo:
– 2 laptop
– 1 scanner
– 1 stampante
– 2 chiavette wifi
– 1 ciabatta
– 1 webcam (volevano fare una videoconferenza 2 giorni prima)
Abbiamo creato un indirizzo di posta e un account skype.
Ci sentiremo tramite mail per capire se i ragazzi vogliono lavorare su un blog.
Mensa San Panfilo (un punto di accesso ad Internet per tutti)
– 1 pc desktop
– 1 ciabatta
– 1 monitor
– 1 mouse
– 1 tastiera
– 1 chiavetta wifi
Centro Accoglienza Cavalletto
– 2 pc desktop
– 1 ciabatta
– 2 monitor
– 3 mouse
– 2 tastiera
– 3 chiavetta wifi
– 2 laptop
– 1 scanner
(Abbiamo preso scrivanie e sedie dal magazzino del campo, pulito il container e montato il tutto)
La sera di sabato un bellissimo spettacolo offerto da Andrea Zuin inviato da Giorgio. Tutti riuniti in mensa, Andrea ha suonato, parlato e mostrato i video del suo viaggio. Alla fine dello spettacolo la gente non si alzava e Andrea ha continuato. Tutti sono stati contentissimi di una serata diversa offerta da un artista molto particolare.
Siamo diventati subito amici, Roberto gli ha fatto anche da spalla 🙂 e ci ha risolto anche un problema. Ha donato ad isf un cavo VGA per collegare il monitor con il pc che per errore non avevamo portato.
Abbiamo dormito in tenda con la protezione civile, di notte fa un po’ freddo per cui si passa dal caldo atroce del giorno al freddo notturno.
Le operazioni di installazione le abbiamo completate domenica pomeriggio e intorno alle 15.00 siamo partiti per ritornare a Bari.
E’ stata un’esperienza bellissima, che ci ha fatto riflettere su come può cambiare la vita, sulla voglia di ricostruire, sulla voglia di normalità, sulla capacità di adattamento dell’uomo ma anche soprattutto sulla solidarietà. Abbiamo incontrato molte persone speciali e generose.