Home > News > ISF e le tecnologie per la disabilità raccontate in un libro

È uscito da poco un libro che racconta il percorso di collaborazione tra ISF e l’Università di Bari nello sviluppo di alcune tecnologie assistive per la disabilità.

Il libro, disponibile sul sito di Uniba e liberamente scaricabile, è scritto a quattro mani da Roberto De Nicolò, socio storico di ISF, e Filippo Lanubile, docente del dipartimento di Informatica dell’UniBa.

Abbiamo chiesto a Roberto di raccontarci qualcosa in più sul libro e sul suo percorso all’interno di ISF.

Roberto, ci racconti come nasce il libro e a chi si rivolge?

Il libro racconta 10 anni di proficua collaborazione tra Informatici Senza Frontiere ed il Collab – Collaborative Development Group del prof. Filippo Lanubile, docente del Dipartimento di Informatica dell’Università per gli Studi di Bari, che è stato anche membro del Comitato Tecnico Scientifico di Informatici Senza Frontiere.

La coordinatrice regionale Puglia per ISF, dott.ssa Chiara de Felice, agli albori di questa collaborazione, chiese, con una mail, ai professori del DiB la disponibilità per eventuali progetti da realizzare insieme. Il prof. Filippo Lanubile rispose subito alla proposta, e concordammo con lui alcuni temi di sviluppo da proporre a laureandi e tirocinanti. Numerosi ragazzi aderirono desiderosi di dedicare il loro lavoro accademico al sociale. Dal primo giorno ad oggi, più di 25 lavori di tesi sono stati portati a termine nell’ambito di questa partnership. Inoltre, la base dei soci che collaborano attivamente ai progetti di ISF si è arricchita di professionisti di grande competenza.

I nomi di tutti coloro che hanno collaborato e collaborano attivamente ai progetti trattati nel libro sono accuratamente riportati nel testo, ma mi sembra comunque corretto riportarne i più attivi: Fabrizio Lippolis, Massimiliano Morga, Rino Del Campo, Giovanni Pedote, Emanuela Ferri, Giovanni Cuccovillo, Francesco Carnicella, Chiara de Felice.

Il libro è, in realtà, una riscrittura meno tecnica e più colloquiale del mio lavoro di tesi, del quale è stato Relatore il prof. Lanubile. Il lavoro che aveva già come oggetto la narrazione della ricerca e dello sviluppo di questi 10 anni.

Il pubblico al quale questo libro si rivolge è eterogeneo, includendo sia chi desideri conoscere i progetti di ricerca in ambito di supporti alla disabilità da un punto di vista non prettamente tecnico, che chi, in qualità di laureando, tirocinante, sviluppatore, potrebbe trarre spunto per nuovi progetti, ulteriori features, evoluzioni delle soluzioni trattate. Può essere anche una sorta di riferimento per i soci di ISF che spesso chiedono informazioni sui progetti sui quali sono desiderosi di lavorare.

L’Università degli Studi di Bari ha apprezzato il nostro lavoro e ha deciso di produrne una versione cartacea, per la stampa, ed una versione digitale, che è stata di recente pubblicata sulla libreria – archivio online di UniBa ed è quindi disponibile gratuitamente per il download. Siamo molto grati all’Università Aldo Moro per questa iniziativa. Ringraziamo tantissimo la Prof.ssa Gabrielle Coppola, Delegata del Rettore per le problematiche inerenti gli studenti diversamente abili e Dino Maurizio, presidente di ISF, per le due prefazioni al testo.

Nel libro si parla di vari progetti che tu stesso hai seguito con ISF, tra cui “Strillone” e “I Speak Again”: ce n’è uno a cui sei particolarmente legato? Perché?

Sono particolarmente legato a Strillone e ritengo che meriterebbe davvero ulteriori sviluppi e altri palcoscenici importanti affinché si diffonda ancor più capillarmente e soprattutto, venga portato ad un livello più alto in termini di sviluppo e usabilità. La modalità di navigazione all’interno dei contenuti testuali caricati in Strillone, quotidiani, giornali, libri, articoli, e la riproduzione mediante sintesi vocale è di grandissima facilità d’uso, a vantaggio soprattutto di non vedenti ed anziani, ma anche di persone non portatrici di disabilità quali bimbi, adulti, chiunque insomma. La diffusione sempre più capillare di audiolibri e sistemi di sintesi vocale, ha reso facilmente accessibili a tutti, contenuti testuali anche molto lunghi. Strillone, con la sua semplicità ed efficacia, può davvero giocare un ruolo importante nell’ambito della formazione, delle news on demand, della audio lettura. Una delle features aggiunte di recente consente di pilotare Strillone mediante un economicissimo Joystick USB per Nintendo, da collegare in OTG ad un qualsiasi smartphone Android. Questo significa poter pilotare Strillone senza distrarsi, ad esempio, camminando, pedalando, o mentre si guida la propria auto, usando una modalità simile a quelle che usiamo normalmente per l’autoradio, il tergicristalli, etc..

Sei nella squadra di ISF da quando è nata, un socio storico e molto attivo: come si è sviluppato il tuo percorso con l’associazione e come l’hai vista cambiare nel tempo?

ISF può vantare un percorso evolutivo invidiabile in termini di soci e progetti. Io sono entrato come socio nel lontano 2007. Fu emozionante conoscere i soci fondatori e scoprire che le nostre competenze di informatici potevano essere utilizzate nel sociale in modo così efficace. Da lì al momento in cui provammo il desiderio di fare qualcosa di più per ridurre il digital divide passò davvero poco. La partnership con il prof. Lanubile ed UniBa ci fornì poi la giusta accelerazione. Divenni membro del direttivo per 2 mandati consecutivi, proprio durante la decade descritta in questo libro, periodo nel quale ci dedicammo soprattutto a soluzioni per la disabilità. Poi, per impegni onerosi sopravvenuti rallentai un po’, ma da qualche mese sono rientrato in attività e sto provando a dare di nuovo il mio contributo. Non sempre è facile, abbiamo tutti infiniti impegni, lavoro, famiglia, amici. Non dico certo che l’attività per il sociale svolta in ISF sia meno importante del resto, bisogna però trovare un giusto equilibrio. Quando il lavoro da svolgere per ISF porta via troppo tempo, serate e notti, intere giornate, weekend, ad un certo punto il socio può “crollare” fisicamente e psicologicamente e il rischio che abbandoni tutto è molto alto. Avere un lavoro vero e proprio nel sociale sarebbe davvero un sogno, ma fino a quando questa attività non diventa quella principale bisogna gestire in modo oculato spazi e tempi.

Come coordinatore dei progetti in area disabilità ISF, quali sono le iniziative in corso e quali ti piacerebbe veder nascere nei prossimi tempi?

Al momento stiamo provando a riorganizzare le attività cercando di selezionare pochi progetti da affidare ciascuno ad un responsabile e ad un piccolo team in modo che possa lavorare per un tempo medio di 6 – 12 mesi. E’ necessario concentrarsi su pochi ambiti perché provare a dedicarsi a “tutto” non porta mai buoni risultati. Ecco mi piacerebbe che il progetto Scriba, di trascrizione (captioning) automatica di eventi e conferenze per soggetti non udenti, nato anch’esso durante la collaborazione con il prof. Lanubile, al momento rimasto a livello basico, si evolvesse e si trasformasse in un prodotto gratuito e disponibile gratuitamente per tutti sui principali market di app.

 

Grazie a Roberto, per il racconto e per tutto l’impegno svolto in ISF: ora corriamo a scaricare e leggere il libro!