Si è appena concluso a Pontedera il primo corso Trashware organizzato da Informatici Senza Frontiere e rivolto ad appartenenti alla comunità senegalese del territorio. Sabato 15 giugno alle 10.00, presso il LICED – Laboratorio Internazionale Cooperazione e Diritti (c/o Museo Piaggio), il vicesindaco di Pontedera Massimiliano Sonetti consegnerà gli attestati di partecipazione ai discenti del corso. L’evento è aperto a tutti.
Questo il comunicato stampa ufficiale del comune di Pontedera:
Sabato 15 giugno alle 10 al LICED (Museo Piaggio) di Pontedera
ASSEMBLANO NUOVI PC DALL’ HARDWARE SPAZZATURA
DIPLOMI TRASHWARE AD UN GRUPPO DI SENEGALESI
Li consegnerà il vicesindaco Massimiliano Sonetti, responsabile ANCI per la cooperazione internazionale. Dai computer a costo zero si apre la strada per un collaborazione con il Senegal.
Hanno imparato a tirar fuori “nuovi” computer dalla spazzatura di PC obsoleti: riportano in vita le singole parti funzionanti di uno o più computer “da buttare”, le assemblano in modo da crearne uno tutto “nuovo” e lo dotano di software libero. Protagonisti 5 senegalesi, che riceveranno dal vicesindaco di Pontedera Massimiliano Sonetti, sabato 15 giugno alle ore 10 nella sede del LICED, viale Rinaldo Piaggio 7, i primi attestati di partecipazione al corso sul Trashware, frutto dell’iniziativa dell’associazione “Informatici senza frontiere”. Alcuni degli allievi fanno parte di un’associazione di volontariato di immigrati senegalesi, impegnata nel supporto alla realizzazione di un ospedale e di ambulatori nel Senegal. Da qui la possibilità di ulteriori collaborazioni per l’allestimento del materiale informatico da installare in loco.
Trashware, il termine nato dall’incrocio tra trash (spazzatura) e hardware, indica appunto la pratica di recuperare il vecchio hardware, mettendo insieme pezzi di computer anche diversi e installando software scaricato gratis dal web. Il “nuovo” computer così ottenuto, grazie a Trashware, viene offerto a enti o persone, con l’obiettivo di colmare il divario digitale e di assicurare l’alfabetizzazione informatica a chi è privo di mezzi.
Il corso trasmette agli allievi le conoscenze necessarie a riconoscere le componenti interne ed esterne o quelle guaste, sostituendole esclusivamente con componenti Trashware. Gli allievi diventano così autonomi nel recupero dei vecchi PC e nel loro ricondizionamento, facendo prevalere la logica del riuso su quella del riacquisto, con i benefici del risparmio, della riduzione dei danni all’ambiente e alla salute, dello stimolo all’ingegno e alla creatività.
La sfida del riuso si presenta come una risposta concreta alla politica industriale odierna, che accorcia continuamente il ciclo di vita dei prodotti, secondo il metodo dell’obsolescenza programmata, in modo da consentire la continua immissione sul mercato di nuove versioni aggiornate e più attraenti. Una politica che sta portando ad una produzione sempre meno gestibile di rifiuti informatici ad altissimo potenziale di cancerogenicità, accumulati in discariche improvvisate non idonee o addirittura riportati, grazie a traffici illegali o comunque non tracciabili, nei paesi poveri, dove la manodopera a basso costo che ha prodotto il PC sarà condannata anche ad ammalarsi, solo perché noi ce ne vogliamo disfare, il più delle volte per seguire una moda.