Il 28 giugno 2022 si è concluso, con l’evento di presentazione dei risultati presso l’Auditorium del Centro per i Servizi Sanitari di Trento, il progetto “SurvEthi – Rafforzamento del sistema di sorveglianza e controllo delle malattie infettive in Etiopia” che ha visto Informatici Senza Frontiere partner della Provincia di Trento, capofila dell’iniziativa, del CUAMM Medici con l’Africa, della Fondazione Bruno Kessler e dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento.
Il progetto, cominciato nel 2018 grazie ad un finanziamento dell’Agenzia Italiana Cooperazione allo Sviluppo, ha visto in campo ISF con il ruolo di partner tecnologico ed ha permesso il potenziamento delle capacità delle autorità sanitarie e ospedaliere nell’ambito della sorveglianza epidemiologica e il conseguente contrasto alla diffusione delle malattie infettive.
Le attività hanno incluso raccolte mirate di dati su contagi e flussi di diffusione in un’ampia zona dell’Etiopia centrale (curate da CUAMM) e la successiva elaborazione (da parte di FBK) di modelli matematici, sulla cui base sono stati calibrati interventi di contenimento.
Ne è scaturito un vero e proprio sistema di sorveglianza e risposta alla diffusione di malattie infettive, una complessa rete di medici e operatori sanitari appositamente formati, supportata da un particolare sistema tecnologico realizzato da FBK e ISF, strutturata per essere replicabile anche in altri contesti a risorse limitate.
Dal punto di vista di ISF una sfida iniziata già nel 2012 con l’installazione, presso l’ospedale St. Luke di Wolisso, del software opensource Open Hospital, sviluppato proprio da Informatici Senza Frontiere e recentemente premiato da SourceForge come Community Choice, SourceForge Favorite e Community Leader.
Proprio il software ha permesso infatti una raccolta di dati verificabili, puntuali e normalizzati perché potessero essere confrontati con altri. Il software è stato però integrato con un grande lavoro di codifica delle aree, in stretta collaborazione con le autorità pubbliche, e con lo sviluppo di uno specifico tool per il monitoraggio in tempo reale dei dati sanitari anonimizzati.
Non dati sensibili dei pazienti quindi, ma solo dati aggregati, raccolti dall’ospedale St.Luke di Wolisso e da altre sorgenti, sulla base delle dichiarazioni fatte dai pazienti ai medici curanti e sulla base delle diagnosi di questi ultimi.
Il tool si aggiunge ad altri del territorio e mira a migliorare la visualizzazione, l’emersione di criticità per porre in essere un’attività di sorveglianza e risposta alle epidemie.
In particolare, nel suo primo periodo di utilizzo, ha permesso di identificare un picco di Covid-19 e l’emergere di correlazioni significative tra malnutrizione e diffusione di casi morbillo che sono state studiate da Fondazione Bruno Kessler.