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ciao a tutti,
 
sono tornato da qualche giorno dal Madagascar e condivido, ancora a caldo, i risultati di questo progetto.
Il progetto nasce all’inizio del 2012 da una richiesta d’aiuto di Don Giovanni Corselli (che ha conosciuto ISF a seguito dell’articolo apparso su Famiglia Cristiana), missionario salesiano di Bemaneviky, piccolo villaggio nella brousse della regione di Ambanja (nord-ovest del Madagascar).


La missione vive difficoltà logistiche particolari (assenza di corrente elettrica, di copertura telefonica e internet, una strada particolarmente disagevole) e rappresenta un punto di riferimento sociale ed educativo fondamentale per decine di villaggi distribuiti su un’area particolarmente ampia: da qui l’esigenza di predisporre un’aula in grado di avvicinare all’informatica gli studenti della zona (circa 3.200 potenziali beneficiari).
Grazie al prezioso intervento di Monclick, in particolare nella persona di Lara Curcuruto, abbiamo potuto ottenere i fondi necessari per finanziare il progetto.
L’hardware (15 notebook, 1 proiettore, 1 stampante multifunzione) è stato acquistato sempre attraverso Monclick a condizioni di favore, installato e configurato a Milano (anche grazie al contributo di R., utente di un Centro Psico-Sociale di Milano e stagista di informatica, a dimostrazione che anche nel sociale si può fare sinergia ed ampliare le possibili ricadute positive), spedito per via aerea e consegnato a destinazione con l’ausilio di amici locali, salesiani e non.

 

Nei 9 giorni di permanenza presso la missione, una volta disimballato, predisposto e configurato l’hardware, ho realizzato un corso di alfabetizzazione informatica intensivo (2 sessioni al giorno di 3 ore ciascuna) rivolto ai docenti, di vario ordine e grado, delle scuole della regione, nell’ottica di fornire loro gli strumenti di base sufficienti per poter replicare in autonomia il corso ai propri studenti. Quasi il 70% della classe (composta da un numero variabile di 15/20 persone e che contava professori di francese, lingua malgascia, scienze, matematica, fisica etc…) non aveva mai toccato un computer, e ciò ha reso necessario un approccio didattico molto semplificato e pratico. Il livello di attenzione e di curiosità è stato tuttavia sempre elevato e, per quanto con ritmi serrati, sono riuscito a realizzare il programma prefissato.
Il corso ha risentito inevitabilmente dell’assenza del collegamento internet, oggi sempre più importante anche per un modulo di base, ma ha potuto contare in via eccezionale sull’energia elettrica garantita dal generatore della missione salesiana.

 

Ho lasciato alla classe diversa documentazione in francese, un po’ recuperata da internet, un po’ realizzata ad-hoc a partire da contributi di soci ISF (menzione particolare per gli amici della sezione Emilia-Romagna), ed esortato caldamente, nel chiudere una sentita cerimonia di consegna dei diplomi di partecipazione, a studiare, provare, sbagliare e riprovare (ho notato infatti un eccesso di timore reverenziale e di resistenza, culturale, nei confronti del computer).

 

Una cosa che mi ha colpito particolarmente è stata la reazione entusiastica di fronte a Libreoffice Calc (sono state “intuite” le enormi potenzialità che può avere anche in un tessuto economico informale) e soprattutto a Wikipedia (preinstallata stand-alone, nella versione francese): è incredibile quanto ormai riteniamo normale e scontato l’accesso alla conoscenza universale e quanto sottovalutiamo il potere, in termini di emancipazione e sviluppo umano, che può avere in contesti che ne sono ancora oggi esclusi!

 

Ovviamente, non ho fatto tutto da solo: ho potuto contare sull’organizzazione impeccabile di Padre Corselli, di Padre Carmelo Buccieri e di Monsignor Rosario Vella, sulla collaborazione indispensabile del traduttore italo-franco-malgascio Judicael (prete appena ordinato e con alle spalle 4 anni vissuti a Messina), sull’assistenza di Chiara, inaspettata cooperante italiana in visita alla missione e, a Milano, sul supporto concreto del socio Mizzio.

 

Un Informatico Senza Frontiere è merce rara e, sapendo che ero in zona, sono stato coinvolto con piacere anche in altre attività collaterali (intervento di assistenza presso le suore di Ambanja, consegna a www.unospedalepernosybe.it di due notebook recuperati).

 

Non c’è stata solo l’informatica. C’è stata una natura grandiosa e da togliere il fiato (caldo e piogge torrenziali comprese). Un assaggio di avventura nella giungla (fango, guadi, serpenti e…ancora pioggia). Un cinema improvvisato per una folla di bambini entusiasti di vedere un film di Kaurismäki (?!?). La recita di Natale e la messa cantata e ballata. Il cibo purificatore (non dimenticherò facilmente le banane, gli ananas, i manghi, le papaye…oltre all’onnipresente riso bianco). Ma soprattutto ci sono stati volti, sorrisi, grandi risate, amicizie, sentite strette di mano, forti abbracci.

 

Allego qualche foto, contando di poter raccontare di più, magari con una testimonianza video, alla prossima Assemblea Nazionale!

 

Un caro saluto,

 

Nico

 

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