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Eccoci a casa. Bastano poche ore di aereo e sei catapultato in un altro mondo.
E dopo la nostra missione inizia la vera missione di Ken! Perché i pazienti dell’ospedale abbiamo veramente giovamento dal progetto occorrerà che Ken faccia la sua parte!
In una missione di 2 settimane non si può fare tutto ma si può lanciare un processo, smuovere le barriere principali, affrontare i problemi più grandi. E’ difficile rendersene conto da qui, ma quando si è in missione e si è insieme ad una ONG importante per il territorio come il CISP, senti di avere “potere” intendendo questa parola nel suo senso più semplice ovvero “possibilità di fare”. E’ possibile mirare ad obiettivi che la comunità locale da sola vedrebbe come irraggiungibili..
E così capita che adesso l’ospedale ha l’infrastruttura informatica, il nostro ottimo Open Hospital, i dati principali inseriti, gli utenti principali formati e motivati… e Ken che conosce perfettamente il software, i modi con cui può essere usato…
Domani è lunedì noi torneremo a lavorare e Ken tornerà all’ospedale, insieme ai key user per iniziare ufficialmente ad utilizzare Open Hospital.
Gli utenti hanno voglia di utilizzarlo, hanno voglia di migliorare il loro processo ora fatto solo di carta. Ho visto una tabella con i pazienti presenti ogni giorno fatta a penna, e gli stessi utenti che la compilavano chiedermi se Open Hospital permette di fotografare i pazienti… c’è consapevolezza dell’utilità dell’innovazione e c’è voglia di averla…
Per Ken non sarà facile, ma potrà contare sul totale appoggio del management dell’Ospedale e sull’entusiasmo degli utenti.
Non potremo mai dimenticare la forza, l’energia potente, coinvolgente, positiva che sprizzava dalle parole, dal volto e dagli occhi di Ken quando, venerdì durante il meeting finale di avanzamento del progetto, diceva al dottor Buny, il capo dell’Ospedale: “Dottore, con il suo supporto ce la faremo e l’ospedale utilizzerà il software”
YES, WE & KEN..