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Lunedì 25 Febbraio siamo arrivati a Chitila, un comune alla periferia di Bucarest. Abbiamo incontrato Giovanni Avanzini di Acuma Onlus. Giovanni vive a Bucarest e si occupa dei bambini di Chitila e di alcune famiglie in difficoltà.
Il nostro compito era quello di sistemare il laboratorio informatico della scuola elementare/media, in modo che Acuma possa d’ora in poi utilizzarlo per corsi di alfabetizzazione informatica per bambini e ragazzi.
Chitila
Al nostro arrivo presso la scuola elementare di Chitila, siamo stati introdotti nel laboratorio informatico che è di fatto posto sulla parete opposta all’ingresso di una classe della scuola elementare.
I PC sono stati usati per fare un corso al personale amministrativo del comune e poi sono rimasti di fatto inutilizzati per almeno 2 anni.

Essendo una classe frequentata dai bambini, le attrezzature inutilizzate per tutto questo tempo hanno subito “attacchi” soprattutto tastiere e mouse.
Erano comunque disponibili 15 pc BULL con MS Windows Vista posti sopra 14 banchi da studio (1 definitivamente danneggiato, 3 parzialmente danneggiati) e un 1 pc BULL con MS Windows Vista utilizzato dalle insegnanti in un’altra classe.
Sulla parete della classe, una perfetta cablatura di rete elettrica e rete lan, che, come ci ha spiegato Giovanni, sono state realizzate a seguito di un progetto europeo. La rete è una LAN ethernet 10/100 con hub da 24 porte.

Chitila

Abbiamo così rimesso a posto il laboratorio; “dichiarato la morte di 1 pc” e “donato i suoi organi ad altri 3”; reinstallato windows su alcuni di essi; comprato 15 mouse , 2 tastiere e una piattaforma munita di rotelline su cui appoggiare ciascuno dei case; riorganizzato logisticamente il laboratorio; installato antivirus e il pacchetto di software già collaudato per bambini (Open Office 4 Kids, Gcompris, Childsplay, TuxPaint) e qualche altro programma free per video e audio; ricollegato in rete lan tutti i pc con i cavi già disponibili.

Chitila

Ancora una volta ci siamo trovati a contatto con bambini che non dispongono di giocattoli né tradizionali e né tecnologici, che vivono in case fatiscenti, che vivono realtà di violenza e abbandono, ma che sono spinti da una grande autonomia e curiosità Tutti lì vicini a noi, che spingevano pulsanti a casaccio, chiedendoci con i loro faccini teneri “Internet?” “Calculatore”? E ancora una volta abbiamo ricevuto tanto affetto e tanta dolcezza da chi pur non avendo molto sa dare tanto

Chitila