Il 09 novembre 2010 è iniziato il corso di alfabetizzazione informatica rivolto agli immigrati. L’attivazione del corso è stata richiesta aISF dalla ONLUS Etnie ed è stata possibile grazie alla disponibilità delle suore del Preziosissimo Sangue di Bari che ci hanno messo a disposizione una stanza all’interno del loro Istituto.
Abbiamo quindi creato con le donazioni effettuate da privati ed aziende un laboratorio con 10 postazioni con sistema operativo Ubuntu collegate in rete tra loro e ad Internet.
Due volontari di ISF, Michele Campione e Leonardo Cito, si recano presso l’Istituto il martedì e il giovedì e trascorrono con i ragazzi più di due ore per fornire loro delle conoscenze di informatica di base. Gli studenti sono molto giovani e l’ambiente è davvero multietnico: ci sono Afghani, Pakistani e Somali, alcuni non parlano ancora molto bene l’italiano ma ci si comprende comunque con facilità.
Il programma è di vario tipo, personalizzato in base alle loro inclinazioni ed esigenze, ma con un filo conduttore, che è quello previsto dalla certificazione e-citizen.
Riporto un pensiero dei volontari ISF per spiegare cosa significa dare il proprio cuore e la propria disponibilità per attività di questo tipo:
Michele Campione:
Mi sono avvicinato da poco al mondo del volontariato tramite ISF e i suoi corsi di alfabetizzazione informatica.
Ho avuto conferma di quanto, un po’ incredulo, avevo ascoltato da altri: il volontariato non è dare senza ricevere.
In cambio del mio tempo e della mia conoscenza ho ricevuto dei grazie e dei sorrisi autentici.
Inoltre ho avuto modo di incontrare culture di paesi lontanissimi che, altrimenti, avrei forse potuto
conoscere soltanto attraverso il filtro deformante della TV. Un sentito grazie a ISF per questa grandissima opportunità che mi ha donato.
Leonardo Cito:
L’idea di tenere dei corsi di alfabetizzazione informatica ad extracomunitari mi ha entusiasmato sin da subito.
Il progetto mi riporta con la mente indietro nel tempo, a quando da straniero frequentavo corsi ed attività tenuti da associazioni ed enti pubblici in Inghilterra. Ricordo con piacere l’accoglienza ed il tipo di opportunità che mi venivano fornite: le stesse che erano a disposizione dei ragazzi del posto, questo non ostante oggettivamente avessi delle difficoltà linguistiche.
I coordinatori delle attività cui partecipavo mi hanno aiutato attivamente in queste mie difficoltà, e questo non mi è mai stato fatto pesare.
Ritengo molto importante fare queste precisazioni in quanto qui, in Italia, chi viene da fuori difficilmente riceve
questo tipo di accoglienza. Penso questo sia dovuto alle leggi, alla diffidenza molto diffusa verso le culture che non si conoscono,sia al timore che persone provenienti da fuori possano assorbire posti di lavoro che altrimenti potrebbero essere occupati da noi italiani.Nell’ambito del corso di alfabetizzazione informatica presso il Borea, credo sia importante che i ragazzi si sentano a loro agio, ben accolti nella nostra terra, il più possibile “uguali” a noi Italiani.
Essere in grado di sapere utilizzare un PC è fondamentale al giorno d’oggi; ma vedo il corso soprattutto come una occasione di integrazione nella società, uno stimolo che li aiuti a rendersi conto che qui in Italia, nonostante le barriere linguistiche e la diffidenza negli stranieri intrinseca della nostra cultura “ce la possono fare”.