Il 21 gennaio le truppe francesi e l’esercito maliano sono entrati a Douentza ripristinando il controllo della città occupata dei ribelli islamici.
Nonostante questo però la vita resta difficile e le attività economiche stentano a ripartire.
Molti abitanti fuggiti dalla città nel settembre 2012 a seguito dell’occupazione dei ribelli islamici ricominciano a rientrare e si spera che questo possa contribuire alla ripartenza socio-economica della comunità.
I nostri referenti locali di Appuì sans Frontieres Claudia e Oumar ci tengono costantemente aggiornati sulla situazione in loco. Al momento le scuole sono ancora chiuse e quasi sicuramente riapriranno con il nuovo anno scolastico a ottobre.
In generale resta comunque molto difficile la situazione del paese e lascia diverse incertezze riguardo il suo prossimo futuro.
La prima riguarda gli Jihadisti che sono stati respinti dall’intervento francomaliano dai territori occupati, ma che li ha visti rifugiarsi sul massiccio degli Ifoghas un insieme di grotte e canyon nel deserto nel nord del paese. Malgrado gli attacchi di terra e aerei da parte dei francesi, essi mantengono le loro posizioni e da questo perfetto rifugio naturale hanno la possibilità di esercitare la tipologia di guerra e atti terroristici da loro preferita, ovvero il cosiddetto mordi e fuggi, lasciando il territorio in uno stato di instabilità.
L’altra riguarda l’aspetto della sicurezza. I francesi premono per ritirarsi e lasciare il campo a una missione militare dell’Ecowas che però nonostante vi sia una risoluzione Onu, fatica a prendere vita in quanto i paesi dell’Africa Occidentale interessati non riescono a trovare un accordo comune sui dettagli dell’intervento.
L’altro aspetto non meno importante rimane la ricostruzione di un governo politico che possa riprendersi in mano il paese che di fatto dal golpe dell’anno scorso non esiste più.
Consci delle difficoltà ISF al momento rimane alla finestra pronto ad intervenire direttamente per poter far ripartire entrambi i progetti, fiducioso possa essere il prima possibile.
(Raffaele Pilastrini – ISF Emilia Romagna)