Si chiude la seconda edizione di Odiare non è uno sport. Raggiunti oltre 5000 giovani in tutta Italia
Migliorare la comunicazione e gli scambi sui social è un compito che ci riguarda tutti, a partire dai più giovani. Ed è proprio per il grande lavoro che hanno dimostrato di saper portare avanti contro l’hate speech online che i ragazzi del Liceo delle Scienze Umane dell’Istituto Mattei a San Lazzaro di Savena (Bologna), guidati dall’associazione Amici dei Popoli, sono stati premiati come migliore “squadra anti-odio” dal progetto Odiare non è uno sport.
Il gruppo, composto da 13 studenti (10 ragazze e 3 ragazzi) e due animatori, è una delle 11 squadre territoriali anti-odio, nate all’interno del progetto sostenuto dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e portato avanti da 16 enti su tutto il territorio nazionale, tra cui ong, università ed enti di promozione sportiva, che nel corso degli ultimi due anni hanno messo in campo numerose azioni per studiare, approfondire e contrastare l’hate speech online in ambito sportivo.
Le 156 giovani sentinelle anti-odio, in particolare, dopo una formazione approfondita sul tema, hanno lavorato per intercettare e contrastare sulle piattaforme più utilizzate dai giovani forme di linguaggio volgare, discriminazione e violenza online legate allo sport, proponendo reazioni e risposte dissuasive secondo un modello elaborato da un team di esperti dell’Università di Trieste – Dipartimento di Scienze della vita e volto a smorzare il vortice dell’hate speech, e allenandosi con un software elaborato per il progetto da Informatici senza frontiere.
Leggi il Comunicato completo: CS_18 dicembre 24_Odiare non è uno sport.docx