Con il progetto “Odiare non è uno sport“, di cui ISF è partner, pensiamo allo sport non solo come sfida ma anche come strumento educativo e di integrazione sociale.
Il 10 dicembre 2020 alle ore 17,30 ci incontreremo per una straordinaria occasione di dialogo e confronto online con tre campioni di altissimo livello, che hanno fatto dello sport la propria professione e scelta di vita. Potremo ascoltare la loro storie, le sfide vinte e perse, e porre tutte le tue domande e curiosità.
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In questo periodo difficile in cui l’attività sportiva di base è ferma e per la maggior parte delle persone è impossibile allenarsi e praticare il proprio sport preferito, insieme ai tre campioni ragioneremo sul diritto allo sport per tutti, ma anche sul ruolo dell’agonismo e soprattutto sullo sport come competizione corretta e integrazione sociale libera dai discorsi d’odio
Saranno con noi
Igor Cassina, campione olimpico di ginnastica. Medaglia d’oro ai Giochi Olimpici del 2004 ad Atene, è l’inventore del “movimento Cassina”, uno spettacolare salto di sbarra, da lui presentato per la prima volta a livello mondiale. Plurimedagliato a livello internazionale, argento e bronzo mondiale, argento e due volte bronzo europeo, nella sua “nuova vita” dopo il ritiro dall’agonismo si è cimentato con la maratona, una delle sfide sportive più impegnative. Leggi la sua storia qui
Assunta Legnante, campionessa del lancio del peso. Vincitrice di un oro e un argento europei, di un oro e un argento ai Giochi del Mediterraneo, una decina di anni fa ha dovuto fare i conti con un problema che si portava dietro dalla nascita, un glaucoma che l’ha condotta alla cecità totale.
Ripartita più forte di prima, ha vinto l’oro alle Paralimpiadi di Londra 2012 e Rio 2016, oltre che 5 ori mondiali e 3 ori europei paralimpici. Detiene il record mondiale di categoria nel lancio del peso. Leggi la sua storia qui
Stefano Oppo, campione di canottaggio. Venticinque anni, originario di Oristano, tre volte medaglia d’argento ai mondiali e ai piedi del podio ai Giochi di Rio 2016, è stato nominato atleta dell’anno nel 2019 e si è qualificato per le Olimpiadi di Tokyo 2020 (rinviate al prossimo anno). Leggi la sua storia qui