Il 7 febbraio 2020 si celebra in Italia la Giornata Nazionale contro il Bullismo. Cominciata nel 2017 su iniziativa del MIUR, in questi anni la giornata si é dimostrata un momento fondamentale per sensibilizzare sulle molte forme di violenza che colpiscono bambini e ragazzi a scuola, nei luoghi di socializzazione e spesso anche su social e siti. Non a caso, infatti, il 7 febbraio é anche la Giornata Europea della Sicurezza in Rete (Safer Internet Day), promossa dalla Commissione Europea.
Negli anni, il tema del bullismo e del cyberbullismo sono diventati sempre più importanti per l’attività di Informatici Senza Frontiere: grazie alla collaborazione con istituzioni ed altre organizzazioni, abbiamo preso l’impegno di investire in progetti che potessero dare un aiuto nel sensibilizzare sull’importanza della sicurezza nell’uso delle tecnologie e nel contrastare ogni forma di violenza ai danni di piccoli e grandi. Alcuni esempi: il progetto Bullictionary, realizzato con Generali; le sessioni dedicate a I nostri figli nella rete; il più recente progetto Odiare non é uno sport.
I dati recenti raccontano che il 61% dei casi di bullismo avviene sui social network, attraverso, ad esempio, la condivisione di immagini senza consenso o l’invio di messaggi offensivi. A farne le spese sono soprattutto bambini e ragazzi derisi e vessati perché sono diversi in qualcosa o non si conformano al resto del gruppo. Sempre secondo la stessa ricerca, omofobia e razzismo sono in cima alla lista dei tipi di violenza: il 62% degli adolescenti é deriso perché suppostamente considerato omosessuale, il 43% per motivi legati alla nazionalità. Tuttavia, anche avere una disabilità, una differenza nell’aspetto fisico, essere sovrappeso o appartenere ad una classe sociale bassa sono spesso elementi usati come bersaglio nelle dinamiche di bullismo e cyberbullismo.
Dedicheremo questa intera settimana, dal 3 al 9 febbraio, ai progetti e alle iniziative che portiamo avanti con adulti e ragazzi sul tema. Sará una settimana per mantenere alta l’attenzione su un problema radicato e diffuso, ma anche per ricordare che siamo tutti responsabili delle parole che usiamo e dei messaggi che trasmettiamo, con gli adulti, con gli adolescenti e con i più piccoli.
Unitevi a noi, per dire NO a bullismo e cyberbullismo.